17 settembre 2022
Seppur oggi stia subendo la dura concorrenza di altri social network, primo tra tutti TikTok, possiamo affermare che Instagram, nato nel lontano 2010, sia ancora una delle piattaforme più utilizzate da parte di milioni di utenti in tutto il mondo nonché dalle aziende e dai brand, che negli anni hanno imparato a sfruttare il potenziale di questo canale per poter comunicare con il proprio target di riferimento, restando in contatto con i propri clienti tramite post, stories e reel, annunciando le novità, mantenendo un dialogo attivo con la propria audience e facendo notare la propria presenza sul mercato.
Negli ultimi anni la sfida professionale di moltissimi brand è stata quella di sviluppare una comunicazione ad hoc, servendosi dei vari tool messi a disposizione dalla piattaforma, in particolare dei filtri, per fare marketing. Quella dei filtri, come si è potuto sperimentare, costituisce una grande potenzialità comunicativa per le aziende: è infatti possibile creare dei prodotti digitali completamente customizzati o utilizzando la realtà aumentata, ma bisogna saperli utilizzare nel modo corretto.
I filtri di Instagram come strumento di marketing
Lo strumento dei filtri è molto efficace, perché immediato e disponibile per tutti gli utenti, ed è interattivo e coinvolgente, dunque estremamente virale e adatto alle strategie di marketing.
Per questo molte aziende hanno scelto di sfruttare le molte potenzialità dei filtri per Instagram e, negli ultimi anni, si è diffuso l’utilizzo di filtri personalizzati e brandizzati con loghi e claim, in particolare i filtri in realtà aumentata: si possono trovare sulla pagina Instagram dell’azienda e ogni utente che lo desidera potrà selezionarli e provare ad utilizzarli per le proprie stories. Il fatto che vari utenti possono usare e condividere il filtro personalizzato li renderà parte attiva nella comunicazione, contribuendo a diffondere il brand quasi come un influencer e a creare un sempre maggiore livello di engagement e aumentando il tasso di conversione.
Ci sono tantissime opzioni per creare un filtro aziendale: dai più semplici in 2D fino a quelli in 3D che utilizzano tecnologie come il face tracking o il virtual try-on. Naturalmente, per un’azienda è importante mantenersi coerente con la propria brand identity, puntando però sulla creatività per non scadere nel banale o nella semplice marchetta.
STAR: il nuovo servizio firmato Johannes per creare filtri personalizzati in realtà aumentata
Ma come si creano i filtri? Johannes, sempre attenta alle ultime tendenze in fatto di social network, nel 2020 ha avuto l’intuizione di creare una nuova unit, STAR (acronimo che sta per Stunning Augmented Reality), che ha proprio lo scopo di ideare filtri personalizzati per le aziende attraverso la tecnologia della realtà aumentata da utilizzare su tutti i social network di un brand, dal canale Instagram al profilo TikTok, da Facebook a Snapchat, fino alle app dedicate.
STAR mette a disposizione del cliente diversi pacchetti di filtri personalizzati, ad esempio con loghi o claim dell’azienda:
- basic filters, che forniscono overlay in 2D come loghi e cornici digitali per personalizzare qualsiasi porzione dello schermo si desideri
- face tracking, cioè overlay in 2D oppure in 3D che, posizionati sul volto dell’utente, diventano scritte, tatuaggi digitali, accessori come piercing o occhiali da sole, maschere, cappelli etc.
- face gestures, contenuti in 2D o 3D che permettono l’attivazione di movimenti del volto quali l’apertura della bocca, la chiusura degli occhi, movimenti della testa etc.; esiste anche l’analogo servizio dedicato ai movimenti delle mani, hand gestures
- augmented reality, in cui oggetti in 2D o in 3D vengono aggiunti all’ambiente reale, sia in modalità statica che in modalità dinamica
- virtual try-on, un servizio che permette di testare virtualmente sul proprio volto alcuni oggetti come occhiali da sole o cappelli oppure prodotti di make-up come rossetti, mascara, eye-liner e fondotinta
- stickers, un pacchetto che fornisce stickers personalizzati e dinamici per rendere virale un logo tramite le Instagram stories
- A/R web app, un servizio non rivolto ai social ma ai siti internet dedicati, che mira a sviluppare soluzioni virtuali di esperienze in realtà aumentata
Inoltre, insieme al filtro viene fornito anche un report analytics, cioè dati settimanali e mensili inerenti l’andamento del filtro, che comprendono le impression, le condivisioni e le acquisizioni, per tenere monitorate le performance della pagina aziendale e regolarne di conseguenza la comunicazione.
Tra i principali traguardi raggiunti da Johannes tramite STAR possiamo evidenziare diverse collaborazioni con brand molto importanti, da Esselunga a Swatch, da Veralab ad A.C. Milan, passando per Aperol, New Balance e molti altri. Vediamo insieme tre case history di successo che rappresentano un’applicazione pratica della tecnologia STAR e dello sfruttamento delle potenzialità dei filtri sui social network aziendali.
- Revlon: il noto marchio di make-up ha utilizzato il servizio di virtual try-on per permettere ai propri clienti di testare i prodotti in modo virtuale, senza doversi recare in negozio. Il servizio è stato attivato attraverso tre filtri, ciascuno declinato in oltre cento shades, per prodotti per viso, occhi e labbra.
- A.C. Milan: il brand ha sfruttato un filtro di gaming per ingaggiare i follower in un videogioco dedicato durante le feste natalizie. Il game prevede la raccolta di alcuni oggetti in caduta con il logo della squadra, al fine di conquistare più punti e ottenere poi un cappello natalizio brandizzato Milan che va a posizionarsi virtualmente sulla testa dell’utente.
- Aperol: il marchio ha scelto di usare un filtro Instagram che si attiva tramite il riconoscimento di due volti contemporaneamente, così da far realizzare agli utenti contenuti per i social caratterizzati dai colori di Aperol Spritz e dalla presenza di due calici che brindano attraverso la tecnologia della realtà aumentata.